Perchè scattiamo fotografie?

Porzioni di vita nelle fotografie

Cosa ci spinge a memorizzare porzioni di vita, di realtà, di mondo in un perimetro ben definito che può essere rappresentato dall’inquadratura della macchina fotografica e dalla foto poi stampata su carta?
La domanda di per sé è elementare ma se ben analizzata permette di scoprire verità interessanti, magari a cui non avevamo pensato.

Cerchiamo di rappresentare il mondo come lo vediamo noi o cerchiamo di bloccare l’attimo in quello scatto? A volte non ce ne rendiamo conto ma è proprio quest’ultimo il motivo per cui decidiamo di scattare una foto: fissare l’attimo, il momento, fermare il tempo ed associare il ricordo a quel particolare momento, a quell’immagine. Scattiamo una foto ad un volto, ad un cucciolo, ad un bocciolo per arrestare il processo di invecchiamento ed ancorare quel preciso momento nella nostra memoria, per poi tempo dopo riguardarlo e con un pizzico, magari, di malinconia, sorridere.

Come vivono i giovani dell’era moderna il grande cambiamento apportato dal digitale?

Prima le fotografie venivano stampate e riposte negli album, protette da pellicole trasparenti che le preservavano dall’invecchiamento, dalla polvere, dal rischio di essere sgualcite, sporcate. Ora tutte le immagini scattate da una macchina fotografica o da uno smartphone vengono memorizzate nella memoria interna o su una scheda di memoria.
Se prima chiedevamo consiglio sul tipo di pellicola da usare ora si chiede quanti megapixel offre il sensore della macchina.

Tutto è cambiato. Molti giovani si avvicinano alla fotografia attraverso internet ed i social network. Molti si chiedono se una foto viene reputata “bella” in quanto tale o bella perchè riceve molti “like” sui social…
Ciò che stupisce è che sembra non esista un luogo migliore del web per mostrare le proprie fotografie.
Non c’è nulla di male in questo ma non è nemmeno così positivo.



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