Il linguaggio dei giovani non decade ma si evolve

Il linguaggio attraverso i social network

All’inizio del nuovo secolo i social network erano solamente un’idea di pochi innovatori della comunicazione. Oggi ne esistono tanti, non solo i più noti e pieni di utenti come Facebook, Twitter, Instagram, ma anche altri, meno conosciuti, che hanno però una cosa in comune: portano la comunicazione nelle case di tutti.
Comunicare è fondamentale; non può esistere un mondo senza comunicazione. Non facciamo niente in realtà che non sia comunicare, con qualsiasi mezzo, anche quando ci sembra di non farlo affatto: con i gesti, lo sguardo, l’atteggiamento, la postura o la comunicazione verbale. La scrittura, il telefono, i media, internet, tutto ci permette di scambiare informazioni con gli altri e ricevere risposte. Con le nuove tecnologie, specialmente negli ultimi anni, la comunicazione è cambiata, perchè è cambiato il modo di approcciarsi ad essa, agli altri soprattutto.

Cos’è cambiato?

Sono cambiati i ritmi, non c’è più il tempo di scriversi una lettera, non c’è più la voglia di parlare per troppo tempo al telefono; tramite gli sms, le chat, le e-mail, e anche i social network, tutto è più veloce e subito disponibile….anche se più freddo… Sì perchè le informazioni passano attraverso uno schermo, che ce le mostra e le mette a nostra disposizione. Non c’è tono, non c’è enfasi, non c’è rapporto umano.
Per alcuni diventa quella, a volte, la vera vita, si creano quasi una seconda identità virtuale o mettono la loro vita vera alla mercè di tutti coloro che ne possono usufruire liberamente. Video, commenti, foto, e sei famoso! Non proprio. Forse è solo la voglia di notorietà che spinge le persone a mostrarsi. Il lato bello di queste comunità virtuali c’è, perchè inizialmente tutto nasce come un modo per ritrovare amici, parenti lontani, esprimere le proprie opinioni su temi di dibattito comune, sostenere delle cause importanti (ancora ci sono, fortunatamente).

I giovani ed il loro linguaggio

Per i giovani comunicare via SMS, per e-mail o chat è più popolare che mai. Ogni giorno si inviano svariati milioni di SMS nei quali sovente non si dà importanza alle regole grammaticali, di punteggiatura o di ortografia. I giovani usano spesso il dialetto, esprimono le loro emozioni con le “emoticon” ossia faccine come “lol” o come☺, abbreviano le parole, ne coniano di nuove o ricorrono alle onomatopee diffuse nei fumetti. E assolutamente normale usare espressioni gergali come “strafico” oppure “esagerato”. I giovani scrivono in questo modo per distinguersi dagli adulti e per segnalare l’appartenenza ad un gruppo.

Il linguaggio dei giovani non è dunque più solo parlato, com’era in passato, ma con le nuove forme di comunicazione si è evoluto per diventare anche lingua scritta. La sfida per i giovani consiste nell’adattare il loro linguaggio al contesto: nell’evitare, nei testi destinati alla scuola, l’uso di espressioni come “tranqui” o “ganzissimo”. Devono capire che con i propri genitori o con gli adulti non si parla come con gli amici e che per una presentazione a scuola si usa un registro diverso da quello delle chat. Nel tema a scuola ci si aspetta inoltre che si formulino frasi complete; in un SMS invece no.

Lo stile dei giovani

I giovani sono abbastanza abili nell’adattare il loro stile alle diverse situazioni di scrittura, com’è emerso da uno studio rappresentativo condotto dall’Università per le Scienze applicate di Zurigo nel 2010. Secondo questo studio i media digitali non influiscono sulla competenza di scrittura dei giovani. Ciò significa che la conoscenza dell’ortografia e la capacità di espressione a scuola non risentono degli SMS, delle e-mail e delle chat utilizzati nella vita privata. L’impoverimento della lingua dei giovani denunciato da molti adulti non sarebbe in corso. Ci troveremmo piuttosto di fronte a un’evoluzione innovativa e creativa della lingua. La modifica delle norme linguistiche può persino contribuire a formare l’identità dei giovani. E se la denuncia diffusa del decadimento della lingua dovesse essere fondata, allora il linguaggio dei giovani non ne sarebbe la causa. Sarebbe lo specchio dell’odierna società dei media e del contesto sociale.

Vedremo tra qualche anno, quali altre innovazioni ci porteranno questi mezzi di comunicazione, alcune negative, altre positive sicuramente. Intanto, comunichiamo!



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